Casa Datini rappresenta l’esempio più illustre di palazzo mercantile medievale, posto vicino alla sede del Comune di Prato e per questo destinato dal proprietario ad assolvere a uno specifico ruolo pubblico, che aveva svolto con grande sfarzo e spese non indifferenti nel 1409 e nel 1410 ospitando per due volte il re di Napoli Luigi II d’Angiò.
Nel palazzo di famiglia Francesco Datini aveva investito, oltre a ingenti risorse economiche, forti proiezioni simboliche ed emotive, trasformando un intero isolato cittadino – quello racchiuso tra le attuali Via Rinaldesca, Via Ser Lapo Mazzei, Vicolo del Ceppo e Vicolo del Porcellatico – in un segno pubblico della propria personalità che, come aveva scritto lui stesso in una lettera, si augurava potesse durare “mille anni”.
A partire dal 2009, i locali al piano terra del Palazzo sono stati trasformati in sede museale, dedicata alla storia del proprietario, della sua casa e dell’ente assistenziale, il “Ceppo dei poveri di Prato”, al quale il mercante aveva voluto lasciare tutti i suoi beni.
Nelle sale affrescate del piano terra è possibile non solo ammirare la splendida abitazione e le opere d’arte che l’arricchiscono, ma anche ripercorrere la personalità di Datini, i suoi rapporti con la moglie Margherita, le sue attività economiche, la storia dell’edificazione del palazzo e quella dei Ceppi che, a partire dal 1410, vi hanno sede.
Attraverso il ricco apparato iconografico presente nelle sale, in italiano e inglese, la selezione di lettere originali, i dipinti e gli affreschi delle pareti, è possibile conoscere da vicino la vita e l’attività imprenditoriale del mercante che, partendo da Prato, si irradiava a Firenze e a Pisa, per giungere a Genova, e prolungarsi verso Avignone per arrivare in Spagna.
1 - Gli ambienti
A Palazzo Datini hanno sede due prestigiose istituzioni di cultura: l’Archivio di Stato di Prato che conserva il prezioso fondo documentario del mercante consultabile anche on-line: 1193 pezzi, dal 1361 al 1411, con un imponente carteggio di circa 150.000 lettere, tra le quali quelle, particolarmente suggestive scambiate con la moglie Margherita e con l’amico Ser Lapo Mazzei; e l’Istituto internazionale di storia economica Francesco Datini che organizza ogni anno le “Settimane di studio” con la partecipazione di specialisti di tutto il mondo, giunte nel 2017 alla 49a edizione.